sabato 31 maggio 2008

una canzone arresa

sai qual'è la parte più difficile da mandar giù?

non mi sento parte di nulla...

non della mia famiglia,
non di un gruppo di amici,
non di una storia d'amore,
non di ...
non di me stessa...

la cosa di cui mi sento parte è il lavoro, proprio quello in cui mi faccio prendere per il culo da bambini di poco più di 10 anni...


la cosa più dolorosa è che mi sento fuori gioco, e non ho voglia nemmeno di sforzarmi per rientrarci...
sono stanca e arresa...
è questa la follia più grande.







Tocchi le foglie al sole
(che sempre invochi su di te)
poggiata al ramo e nel cuore
il desiderio ardente di attrarre la mia pietà
Dispieghi con passione sdegnose verità
Io abbasso gli occhi e geme
la pena che nascondo alla tua vista
C'è la brezza che disegna la tua infelicità
fra le ortiche e questo pezzo di cielo
sempre più invisibile, inviolabile
Racconti delusioni
e il tempo che non c'è più
è un libro fra le mani:
lo leggi commovente in fiera dignità
"...gemma che effondi ardore,
anche se non lo sai,
io potrei darti amore..."
Da un varco scende il sole sul mio viso

1 commento:

effediemme ha detto...

Mi trovo costretto dagli evidenti eventi a darle ragione;seguendo una cerimonia antica di qualche minuto,deporrò la speranza, la voglia ,la curiosità e l'amore(universlmente inteso)e dichiarerò, in ginocchio sull'altare dei miei vincitori, la resa incondizionata.

Senza più nessuna velleita, schiavo dei tempi tiranni, prigioniero di un tempo sbagliato.

Fabio.