lunedì 28 ottobre 2013

Il pericolo corre lungo i binari

Sono in partenza.
Zona rossa emotiva.
Nella sua città, con i suoi amici.
(tutti mi chiedono perchè ci vado...ma che volete...che dovrei rispondere?)
Lo rivedrò?
La sua viltà mi fa credere di no.



Si accettano scommesse.



http://www.youtube.com/watch?v=pIbFKB5vlbA

venerdì 25 ottobre 2013

Alla fine dei conti.

L'ultima volta che ti ho visto hai messo il tuo viso nell'incavo fra il mio collo e la spalla, il naso importante ben piantato nella mia pelle ancora abbronzata.
Eri perduto e turbato, eppure dicevi "sei la sola persona con cui sono sereno." E io ci credevo, sciocca come una fragola precoce. Eri triste e dolce. Ero triste e dolce.
Eravamo quasi felici.
"Quando vai via mi sembra che vada via un pezzo di me, e poi mi viene da piangere."
Lo hai scritto tu, te lo ricordi?




Ora?
E' passato un mese. Sei distante anni luce.

Continuo a chiedermi cosa fai e dove sei...
Come stai?
Mi convinco che mi hai presa per il culo e che hai sempre saputo cosa volevi. Vuoi una persona che non sono io. Hai vissuto 4 anni con lei, hai pianto, hai gridato, hai lanciato oggetti, hai deciso che non ne potevi più. Ora hai dimenticato come era. Come eri. Come eri diventato. E sei tornato indietro.
Avevi tutte le carte in mano.

E mi chiedo cosa sto facendo ancora qui, con il cuore in mano e le lacrime in tasca.

DATEMI DEL METADONE.



sabato 19 ottobre 2013

Lui

Lui.
E' come una sbronza colossale presa bevendo vino buono, birra nazionale e liquori scadenti.
Su di giri per 3 ore e poi il mondo che ti gira tutto attorno, disteso nel tuo letto.
Un vomito disperato in ginocchio sul pavimento del tuo cesso sporco.
E due giorni di nausea, stomaco annodato e lacrima facile.
Lui, è come una sbronza consumata in un bar distante da casa, che al primo bicchiere già sai che devi guidare per tornare.
E rischi di schiantarti.
Eppure le vuoi a tutti i costi, quelle 3 ore di euforia.

domenica 13 ottobre 2013

rubo le parole ad un uomo che sa dire bene come ci si sente...
e maledico facebook che complica notevolmente il pane...
e io che, strafatta, faccio cazzate...
maledetta me.
maledette notti che non passano mai, nemmeno quando sei nel bel mezzo del casino con una vodka in una mano e la perdizione nell'altra.












Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.


Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.


Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.

Pablo Neruda









sabato 12 ottobre 2013

"Questa è una giornata in cui non vivi per te stesso ma passi il tempo a tifare per qualcuno. Ma non è che stai lì con gli striscioni e i pon pon. Però ti sospendi in quel limbo di incredula, distante apprensione. E non puoi farne a meno, è necessario."


LO SCRIVEVO QUESTA MATTINA, NEL PULLMAN, ANDANDO A LAVORARE.
UN SABATO COME ALTRI, UN GIORNO CHE ASPETTO DA DUE MESI.
E LUI CHE è A 800 KM FACENDO QUALCOSA CHE NON MI RIGUARDA PIU'.
LUI HA DECISO CHE NON MI RIGUARDA.
EPPURE MI PREOCCUPO, ORCOCANE.
"NON PREOCCUPARTI PIU' PER ME"
E Sì, PERCHE' TU LO DICI E IO SMETTO DI PREOCCUPARMI.
MA LA STORIA E' UN PO' COMPLICATA.
MAGARI GIOVEDI' LA SCRIVO.
FORSE DIVENTA UN PO' MENO DOLOROSA, NERO SU BIANCO.

PER ORA...




per Lui...

mercoledì 9 ottobre 2013

C'è stato un istante in cui ho creduto di averti trovato, pulito e profondo, a riempire i miei giorni stantii.
C'è stato un istante in cui ho visto davvero la tua anima intensa e complicata ad avvolgermi lo spirito guerriero.
E mi sono acquietata, nel tuo abbraccio.
E ho deposto le armi, nei tuoi occhi verdi e socchiusi.
E mi sono persa, bussola da nulla.
Persa e abbandonata.