sabato 31 maggio 2008

una canzone arresa

sai qual'è la parte più difficile da mandar giù?

non mi sento parte di nulla...

non della mia famiglia,
non di un gruppo di amici,
non di una storia d'amore,
non di ...
non di me stessa...

la cosa di cui mi sento parte è il lavoro, proprio quello in cui mi faccio prendere per il culo da bambini di poco più di 10 anni...


la cosa più dolorosa è che mi sento fuori gioco, e non ho voglia nemmeno di sforzarmi per rientrarci...
sono stanca e arresa...
è questa la follia più grande.







Tocchi le foglie al sole
(che sempre invochi su di te)
poggiata al ramo e nel cuore
il desiderio ardente di attrarre la mia pietà
Dispieghi con passione sdegnose verità
Io abbasso gli occhi e geme
la pena che nascondo alla tua vista
C'è la brezza che disegna la tua infelicità
fra le ortiche e questo pezzo di cielo
sempre più invisibile, inviolabile
Racconti delusioni
e il tempo che non c'è più
è un libro fra le mani:
lo leggi commovente in fiera dignità
"...gemma che effondi ardore,
anche se non lo sai,
io potrei darti amore..."
Da un varco scende il sole sul mio viso

lunedì 26 maggio 2008

Adesso, fra una falla e un vuoto, le parole di sfuggono dalla mente_
l'incertezza mi dilania, come sempre_
poi passa, come sempre_
(e poi non va mai via, anche se glielo chiedo gentilmente)
senza slancio, senza passione_
non mi sento viva così, ma all'inizio lo ero_
ero felice di avere una giuggiola con cui parlare, due chiacchiere e anacardi e spumante tiepido_
ero felice di essere felice, di riuscirci_
o forse eravamo solo altrove, lontano dal luogo delle mie lacrime amare_
questo posto mi sta divorando la vita_
e se poi si può dire che andar via è cercare di fuggire da se stessi, se_
non è poi vero_
perchè esistono i luoghidellanima_
e questo per me è un luogodellanimadimmmmerda!
non sono io questa non sono io questa non sono io questa_
Omaigod!
mando a puttane un po' tutto_

(e un'altra storia va a puttane sapessi andarci io, direbbe Baglioni)

mentre rincorro i pensieri, cerco di capire cosa voglio, cosa mi manca...chi (si, chi...perchè è così...) mi manca, delego a loro_
le parole mi si seccano in gola, ma una canzone è più liquida della vodka liscia in questi casi_



Sei il colore che non ho
e non catturerò
ma se ci fosse un metodo
vorrei che fosse il mio
fanne quel che vuoi, di noi
me l'hai insegnato
tu se c'è una cosa che è immorale
è la banalità
lo sai
lo sai
che tu sei troppo bianca per restare
mano nella mano con te stessa
e non voglio certo che tu sia
la mia più bella cosa mai successa
sei il colore che non ho
e che vorrei essere io
ma se ti rende libera
ti regalo il mio
lo sai
lo sai
che tu sei troppo bianca per restare
mano nella mano con te stessa
e non voglio certo che tu sia
la mia più bella cosa mai successa
tu sei troppo bianca per restare
mano nella mano con te stessa
e non voglio certo che tu sia
la mia più bella cosa mai successa

vedrai . . .

martedì 20 maggio 2008

E piano piano ti cancello da me...
le sensazioni, i fumi, gli inganni, quelli li ho buttati via tempo fa...
i messaggi sul piccolo schermo del mio telefono li cancello giorno per giorno, per far spazio alla vita che mi arriva fra le mani, nuova, fresca... e non li tengo più nemmeno per potermi giustificare, per quel piccolo desiderio di rivincita che ho, di sputtanarlo davanti alla sua bionda venere di gesso...
E tolgo la foto, piallo il cuore, strappo via il dolore...
e rimane una macchia di veleno nera, livida, sordida...
veleno che mi ha uccisa, che mi ha infettata e intossicata...
quella cicatrice che mi sta insegnando e togliendo molto.
Ma vado avanti, procedo.
E mi tengo un briciolo sapido di speranza, che prima o poi io tornerò a sentire i brividi della vita lungo la schiena.
Prima o poi tornerà la voglia di folleggiare, di non rimandare e di sentirmi viva ridendo fino alle 4 del mattino, bevendo vino rosso e sparando cazzate...
prima o poi ritroverò il senso del mio gioco di donna, e sputerò via tutto il veleno che mi ha dato.
E sarò la Fata di sempre.
Ma non sarò mai più la stessa Fata.


E adesso prendo fra le dita il cerchio che mi aspetta.
Ci salterò dentro, avrò un cuore d'amianto, arderò senza bruciarmi.




Eppure io non mi fido più.



vaffanculo!

martedì 6 maggio 2008

che a un certo punto ti girano le balle.
e manco sai perchè.
forse perchè la persona che osi chiamare tuo ragazzo, non la vedrai per chissà quanto 8e non la vedi da chissà quanto).
forse perchè ti sei rotta le palle di lavorare a vuoto.
forse perchè vorresti avere il tempo per guardare un film, leggere un libro per puro piacere, e non ce l'hai.
fprse perchè hai mangiato pasta integrali con peperoni, senza olio.
forse perchè ti mangeresti una colonna di cioccolato al latte a morsi, cominciando dal capitello.
forse perchè la gente ti delude troppo spesso.
forse perchè non stai bene, manco fisicamente.
forse perchè hai fatto un errore, e lo stai pagando amaramente.
forse perchè vorresti essere altrove, in altro tempo, con altra gente.
forse perchè ti senti sola, incompresa, vuota, brutta.
brutta.
si.
e sembra impossibile da capire.
non si riesce a capire che possono essere utili rassicurazioni?
ti senti brutta, grassa, soffocata.
e non vuoi tornare a digiunare, come un tempo.
non vuoi tornare a ferirti la carne, per non sentire l'urlo dell'anima.
non vuoi dover spiegare quanto male fanno molte cose che porti dietro, nella valigia di cartone.
forse perchè vuoi essere cullata, per una volta, capita senza parole.
forse perchè vuoi essere protetta, da te stessa e dagli altri.
forse perchè ultimamente sei stata ferita, e non difesa.
forse perchè non vorresti fidarti più di nessuno.
forse perchè...
forse...

forse fa solo molto male...
forse andrà meglio...




.sipario.