giovedì 21 marzo 2013

Qui non è Hollywood...

I bambini giocano per strada a piedi nudi.
Le ragazzine dimostrano di valere qualcosa donandosi silenziose.
La mamma di Daniele lo guarda ritornale dagli spiragli della serranda abbassata perchè ha paura della vita.
Paolo lo hanno lasciato in questura per una notte, da solo, per paura che avesse "toccato" il fratello.
Ma Paolo ha 12 anni e lui "certe cose non le faccio, mamma, ti prego..."
Spinacio la mamma lo chiama b"astard'fighijd'pattan" e  lui lo sa molto bene.
Sul pullman i ragazzini si fanno le canne e i rom "puzzano di merda".
I ragazzi africani fanno sedere le vecchie signore che li insultano a bocca spalancata.
Il papà di Elio è appena "uscito" e lui è felice anche se per un po' dovranno stare in casa perchè "papà ha i domiciliari" ma poi non ti sa spiegare che significa.
E intanto Vito, Luca e Silvia le prendono da papà che beve un po' troppo e la mamma non si sa come si spiega ai propri figli che non c'è da mangiare nulla perchè i soldi della spesa lui se li è giocati alle macchinette. E il pranzo è servito!
Ma tanto tutti già lo sanno.
Lo sanno che qui, qui non è Hollywood.

venerdì 8 marzo 2013

due persone qualunque

Le dice che la ama, che vuol stare con lei.
Lei gli dice che non può, ama un altro.
Ma lui è il suo pensiero ricorrente da 10 anni e non può ignorarlo.
Poi lui la ignora, stizzito.
Lei lo cerca e lo ricerca ma lui continua a non rispondere.
Poi si rivedono e stanno così bene.
Ma lei non può e lui vuole.
E allora, nonostante, tutto si separano ancora sapendo cosa si stanno perdendo.
Poi, un giorno freddo freddo, in una città grigia grigia, si ritrovarono e chiusero fuori dalla porta tutto ciò che non era “noi”.
Ma fu un errore.
Tutte le parole dette svanirono.
Lui svanì.
E lei capì.
Aveva così poca volontà, così poco senso della realtà oltre quella porta.
E si pentì amaramente di aver creduto possibile.
“Ho paura. È troppo complicato. E io sono impreparato.”
Eh no, è troppo facile adesso, pensò lei.
E chiuse la porta.
E sta volta rimase fuori anche lei.
E lui si fece fotografare con la sua biondinaocchiazzurrigrandigrandi.
E ognuno fu al suo posto.





 
(e lui, dopo mesi. “come va?” come se nulla fosse. E lei ebbe paura. Ma non rispose.
La dignità era ancora strenuamente incollata al suo culo.)
http://www.youtube.com/watch?v=ajQKIj_G6tU

sabato 2 marzo 2013

di chi è la colpa?

Troppo facile fare una dichiarazione d'amore fra i fumi di una litrata di vodka di pessima qualità.
La colpa non è mai nostra.
Buonanotte.


E spegni la luce, porca miseria!
mi riempie gli occhi di sale questo pensiero notturno.
mi aggrappo con le unghie a ogni ultimo brandello consolatorio.
tutto si allontana da me e non riesco ad afferrarlo più.
piccola e sperduta in un oceano oscuro e turbolento.
io non sento più il suono delle mie parole.
ogni cosa che faccio perde senso.
l'abbraccio, il libro, il diario cartaceo, sorridere di getto.
non sento motivi per essere ciò che ero.
pesante e schiacciata sul pavimento con l'incudine che mi opprime il petto.
dio che menagrama!
chi vorrà leggere le tue parole insignificanti e così poco divertenti?
fai la disinvolta, cazzo.
agita i riccioli ramati al sole.
non vedo il sole, oh notte senza stelle.
non riesco a muovermi, l'oceano si è fatto denso denso denso e nero.
non riesco a voltarmi indietro o a procedere oltre.
qualcuno mi spieghi come si fa a dimenticare questo senso di oppressione.
qualcuno mi dica come si fa ad allontanare questo senso si sconfitta perenne.
mi riempie gli occhi di sale questo pensiero notturno.