martedì 28 ottobre 2014

Quanto al kg?

C'è una domanda che mi pongo da molti anni, da quando più o meno mi sono cresciute le tette (e quanto sono cresciute, ahimè!) e io sono sempre stata precoce, si sa!
Ma dico e penso, cosa spinge gli uomini a dirti per strada porcherie senza fine.
Cioè, voglio dire, io una possibilità di rimorchio la concedo a uno che mi dice "che bella che sei", o "hai un fascino misterioso", oppure "mamma mia che donna!".
Ma cazzarola... "sort'd'menn!"* proprio no! E men che meno "posso entrarti nel reggiseno" o "mòòòòòòòòòòòò" con bavetta all'angolo della bocca...
No, proprio no! Da quelli fuggo spaventata.
E allora perchè il 99% degli uomini fa l'opposto?




Ah, nemmeno fissare le tette ad una donna mentre parla da molte opportunità...no, così per dire...






*trad. romanzata: "Oh, che decoltè poderoso!"

mercoledì 22 ottobre 2014

Metti che...

Metti che un uomo ti faccia una corte spietata.
E metti che ti inviti a cena, ti faccia dei regali, ti riempia di complimenti.
Metti che si dica affascinato, coinvolto, appassionato.
Metti che ti proponga una scopata sonora e indimenticabile.
Metti che voglia proprio mostrarti i cm di dimensione artistica.
Metti che...






"...
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.
..."
C. - Bukowsky



martedì 14 ottobre 2014

Certi bambini

Io lavoro con i bambini.
Ma non con i bambini "così".
No.
Io lavoro con quei bambini che quando incontrate sull'autobus vi fanno vergognare di come parlano, con quelli che a scuola vanno solo per stare nei corridoi a vessare i deboli, con quelli che ti mandanoaffanculo anche se sei il presidente della repubblica.
Tanto non sanno manco chi sia il presidentedellarepubblica.
Io lavoro con quei bambini che puzzano, hanno i pidocchi e non si lavano mai i denti o le orecchie.
Io lavoro con quei bambini che ti stanno sul cazzo, che ti mettono alla prova, che ti spingono fino al tuo limite più estremo.
Io lavoro con i bambini che nessuno vuole, che giocano per strada, che i genitori vogliono "chiudere" e i professori vogliono allontanare dalle classi.
Ma io lavoro anche con i bambini che ti sono grati quando gli spieghi una cosa che proprio non avevano mai capito, quando li abbracci e nemmeno la nonna lo aveva mai fatto, quando gli fai un complimento e ti sorridono con tutti i denti che hanno. Quelli che sono sinceri nel dirti ti odio e cristallini nel dirti ti voglio bene dal profondo. Quelli che quando prendono 6 al compito di geometria vuoi urlarlo a tutto il mondo e li porti in trionfo su una spalla come se avessero vinto la coppa del mondo.
Io lavoro con i bambini che se ti amano, ti amano con la violenza di una tempesta perfetta.
Che poi sono sempre gli stessi bambini di sopra.
Ma cosa ve lo spiego a fare?

domenica 12 ottobre 2014

Non me ne pento.

Non ricordavo come fosse scrivere. O non scrivere.
Ho perso la memoria.
E ne sono molto felice.
Non sempre ricordare fa bene. A volte fa proprio schifo. Vorrei tornare a scrivere un po'.
E poi non dovermi giustificare per quello che scrivo.
Perchè alla fine è così. Nessuno mi legge.
Non devo nulla a nessuno.

Sono felice. E non me ne pento.