martedì 5 agosto 2008

Indiano

L'indiano le spostò i capelli dagli occhi e per la prima volta la guardò.
Davvero.
Aveva il sale fra le ciglia, e le labbra spaccate dal sole. Aveva gli zigomi tondi e la fronte liscia e l'indiano non aveva mai toccato una pelle così morbida.
Le sue dita scivolarono lungo la tempia e fino all'angolo in cui la mascella si piegava, declinando nel lungo collo bianco.
Indugiò per pochi attimi, lasciando la sua mano nodosa, vecchio ulivo, su quella pelle umida di caldo. E poi, con una sorta di invadenza carnale, terrena e terrosa, la lasciò scivolare sulla spalla.
Lei, immobile e consapevole. Piena.
L'indiano non l'aveva mai davvero guardata.
L'indiano voleva solo sapere di cosa sapesse una creatura così inerme ora, fra le sue mani grandi, legnose, sapide di antiche conoscenze.
E stringendo gli occhi, come un bambino che vuole vedere meglio, accostò il viso al suo. Lasciò che le palpebre si chiudessero, indugiò nel contatto fra il suo naso e quegli zigomi così tondi, morbidi.
Bianchi.
Odorava di sapone e pulito. Lui portava con sè il forte odore della vita, di radici mai tagliate, di storie ancestrali, di amuleti senza memoria ormai.
E quando l'indiano, pelle bruna, sentì il sapore sulla punta della lingua, lo riconobbe subito.
Quell'essere sapeva di inizio, di bambini che giocano senza pensieri, di pace naturale, di lunghi corsi d'acqua limpida, di notti sotto le stelle e risate cristalline.
L'indiano ne fu sopraffatto.
Come da una nuova strada.
Come da un nuovo percorso.
Solo più luminoso e meno polveroso.
E la trasse a sè. Come se gli appartenesse. Come se non fosse mai stato necessario spiegare perchè.
L'indiano sapeva bene cosa significava tutto quello che avrebbe fatto.
Eppure lo fece ugualmente.
Sentì la sua pelle umida scivolare su quella candida della donna, percepì i suoi muscoli contrarsi nello stesso identico ritmo di quelli della donna e desiderò, ansimò, urlò.
E le sorresse la schiena inarcata, le baciò avidamente i sogni, le insegnò, mischiando il respiro, la storia della sua terra arida.



E la luna, disco bianco, guardò l'indiano e quell'essere candido ed ebbe nostalgia.