martedì 26 maggio 2009

i rischi di dire ti amo...

Quel momento intenso, di passione e nerezza, in cui ci si stringe e sembra che l’abbraccio stesso chieda, ululi, di essere eterno, quel momento in cui dischiudi le labbra e ti dici: “ok fratello! È venuto il momento di calarsi le braghe (è solo un modo di dire figurato!!!) e mostrarti per quello che sei!”.
Quel momento è più pericoloso di una missione di Indiana Jones nella foresta Amazzonica!!!
Due parole, apparentemente innocue. Anzi, nemmeno due parole ma una parola e una particella (ok, dignità anche alle particelle pronominali, però ……)
Forse dovresti pensarci meglio, rimandare e aspettare.
A meno che, in ogni caso il “malcapitato sentimentalone” non ne abbia già considerato ogni fattore, conseguenza, rischio…
Si, rischio.
Dire “ti amo” ha i suoi rischi!
Metti caso che appena apri bocca pronunciando la fatidica frasetta, il caro amante in questione ti si appolipi, umido di gioia, ripetendo, assatanato e languido al contempo, “anche io” e ti si appiovri pensandoti il grande amore della sua vita e ripetendotelo ogni attimo del giorno (e se sei fortunata, della notte!).
Pronta a questa evenienza???
Ma può chiaramente accadere anche il contrario: mentre tu, accaldata da interessante attività fisica e rapita da struggenti momenti di dolcezza, pronunci la breve, mielosa e meditata frase, e magari tremi anche tutta dall’emozione, lui tace. Tace. Proprio così.
Bene, in questo caso ci sono due opzioni:
1) Uno dei due soffre di una spiccata sordità (o lui non ha sentito la tua soave dichiarazione, o tu non hai sentito la risposta, il che è quasi impossibile visto che dopo aver detto ti amo, negli esemplari di sesso femminile, è provato da test scientifici un aumento temporaneo dell’udito del 10-15%);
2) Lui non ha nulla da risponderti.
Questo secondo caso (molto più frequente del primo, ahimè!) richiede una ulteriore categorizzazione. Si, perché non è che tutti gli uomini siano reticenti allo stesso modo.
C’è l’uomo-struzzo: l’amato volta la testa o la nasconde dove per te sarà più difficile penetrare la sua difesa e fare domande, anche se dovesse significare infilarla nel forno e accenderlo!
Una seconda tipologia è l’uomo-gnorri (anche detto falso-sordo). Questo particolare tipo di uomo finge evidentemente di non aver sentito e intavola una discussione sull’arte pittorica del 1700 con una nonchalance rara, riuscendo perfino a mostrarsi interessato all’argomento!
Esiste poi la tipologia del vago. Il vago è un essere particolarmente interessante per la sua capacità di dissimulare il terrore più assoluto. Solitamente il vago usa guardarti, sorriderti serafico, al massimo fare spallucce, costernato. Nel migliore dei casi ti abbraccia e ti dice un ridente “sei unica!”. Quest’ultimo caso può avere mille sfumature e varianti: è il più sincero ma è anche il caso in cui sei sicura che lui abbia sentito e non c’è alcun dubbio che abbia deliberatamente scelto di non risponderti. Non c’è film mentale che tenga!
Abbiamo poi l’attore. Pur essendo una specie molto rara, è il caso di annoverarlo perché può essere estremamente pericoloso se sottovalutato! L’attore, dopo la fatidica dichiarazione, ti guarda con occhio languido e triste da Rodolfo Valentino e ti dice “Cara, sono una spia della CIA in missione segreta. Non posso rivelarti nulla di più …” magari ti bacia, e poi svanisce nel nulla.
Facevi meglio a dirgli di avere la peste!
In ogni caso c’è anche la possibilità che, al tuo sussurrare “ti amo” vi sia una equilibrata, altrettanto sentita risposta. Un “ti amo anche io” chiaro come i bicchieri di cristallo di mia nonna o anche solo un abbraccio stretto e un bacio colmo di significato.
Allora un sorriso ti illumina il viso e sai che, ogni tanto, vale la pena correre qualche rischio!

venerdì 8 maggio 2009

PS

Lo so, ci vuole tempo...
Lo so, pazienza anche...
lo so bene perchè io sono così...
non posso dire di esserne fuori del tutto, ma so che ci sto lavorando...
da mesi...
molti...
e ci sto riuscendo...
e ci metto tanta buona volontà, tanto impegno...
perchè so quel che voglio...
e quando lo so, momenti di sconforto a parte, lo perseguo...
fino in fondo...
anche se mi dovesse costare fatica e dolore...
(come costa)
e ora lo so...
so ciò che ho avuto e mi ha tagliato le vene dei polsi, so ciò che non ho avuto e che rimpiango, o no...
so quello che ho subito, che ho fatto subire, che ho conquistato e che è morto fra le mie mani...
morto, o rinato in altra forma...
ciò che mi ha distrutta, ma sono una fenice, no?
l'unica superstite, ad oggi, sono io...
me stessa.ricreata, rinata, evoluta, cresciuta.e questo è il punto per ricominciare.
qui, ora, adesso...subito.
ci vuole coraggio però, e forza di volontà.







(mmmm, vediamo se mi ricordo in quale cassetto li ho messi.......
mmm....no...qui no...
qui?....mmmm....)





PS*= tutto questo forse perchè ho fatto colazione con infuso di mirtillo e gallette di riso?? o forse perchè sono andata a correre alle 7 e 30 e poi ho fatto una doccia gelata??quasi quasi esco e vado a comprarmi quelle scarpe nere che fasciano il piede...quelle così belle in quella vetrina del centro.....





*Pensieri Squinternati