lunedì 7 settembre 2009

sta sera c'è la luna calante.
Eppure è tonda tonda, panciuta e luminosa con i suoi crateri come buchi nel formaggio.
Il cielo è scuro, eppure luminosissimo e avvolgente.
Ci vorrebbe una passeggiata sul mare. O in campagna, fra gli ulivi magici e annodati della puglia. E un bicchiere di vino.
Sarà perchè in queste notti così io divento languida e un po' sognante, irretita dall'odore dell'autunno che si avvicina e che manda il suo vento ad annunciarlo, ululando.
Mi piace guardare il cielo, e le luci della città che vive di vita propria.
Questa estate è stata molto particolare.
Forse perchè è l'ultima da studentessa, in questo limbo post-laurea.
E ora che ho mandato i curricula verso torino, dove sono quasi certa che finirò presto a vivere, sento che anche questa tappa è finita. Questa estate così particolare è finita.
E non è che sia particolare perchè straordinaria, o ancora incredibile.
E' stata bella perchè vissuta intensamente.
Mi è piaciuto prendere la mia tenda e andare sul mare a cercare la vita.
E l'ho trovata.
Mi sono sentita viva, istintiva.
E non è che sia una cosa che do per scontata.
Qualche tempo fa mi preoccupavo di aver perso le emozioni.
Si, perse.
E non solo quelle belle. Tutte.
Perchè se conosci persone, cammini per il mondo, giochi, baci, senti sapori e odori nuovi eppure senti tutto scivolarti addosso, allora non puoi che preoccuparti.
Almeno per me è così.
Perchè io amo le persone appassionate ed entusiaste. Perchè lo sguardo curioso e innamorato della vita è il solo strumento possibile per stare a galla con dignità.
E io sentivo di averlo perso. E avevo paura.
Poi, come si ritrovano i bottoni al cambio di stagione nelle tasche delle giacche conservate, rieccole.
In una voce al telefono, in una cena cucinata solo per me, in un bacio dolce, nelle risate facendo l'amore, in un insensato tenersi per mano.
In un qualcosa di sfacciato che non avrei mai pensato di poter provare.
Io, che sono razionale ed equilibrata di solito.
e per di più con un uomo col quale non avevo nulla in comune.
Ho trovato la nostalgia blu, la passione sanguigna, la gioia giallissima, la condivisione verde smeraldo e la fiducia, trasparente come il cristallo.
E ancora non ho capito che cosa è successo, perchè ha deciso di sparire.
Perchè tutto quel ridere appena svegli, quell'accoccolarsi sul divano, quell'assaggiare sapori nuovi e variopinti non adasse più bene.
Io ancora me lo chiedo, cosa sia successo.
Non ho il coraggio di chiederlo a Lui. Forse non lo voglio sapere.
E so anche che è meglio che sia andata così.
Ma ciò che fa male è ancora una volta il tradimento.
Il tradimento della mia idea di lui, che speravo fosse un cavaliere dall'armatura scintillante.
E se ripenso ai suoi crucci sulla mia età, troppo piccola.
Alla fine mi sono ritrovata a pensarlo piccino piccino. Spaurito. E senza coraggio.
Ma è di certo anche a lui che devo la mia estate vitale.
Perchè senza le emozioni, non sarebbe stata così.
La mia estate è iniziata con un tradimento nero e doloroso.
E sta finendo con una rinascita. Ancora una volta.
Improvvisamente sono forte delle mie emozioni. Consapevole e pronta a vivere intensamente quello che viene. Sono ricca. Probabilmente più di lui adesso.
E questo, in qualche modo, mi fa sentire fortunata.
Ecco...qualcosa di me...
non rileggo quello che ho scritto volutamente, per cui mi si perdoni se ci sono delle incongruenze.
Non rileggo perchè se lo facessi probabilmente cancellerei buona parte di quello che ho scritto.
Ma non mi va di censurare o rendere più ordinati i miei pensieri.





Doveroso grazie a M., che mi ha restituito un pezzetto di me in quest'estate.
Grazie. davvero.
un incontro speciale.
sopratutto per me stessa.

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