giovedì 12 marzo 2009

per me stessa (o forse no)


guarda: questi nuovi occhi e il sorriso che portano. Risplendono di oggi e lucida follia. Non importa fin quando, non importa. tu guarda e tuffati nel lago scuro dell'iride, fin dove il respiro si spezza e la bocca buò solo ridere e baciare.

ascolta: il suono delle ciglia che sbattono, dei passi nel corridoio e i gemiti di passione e allegria. Domani sarà domani, ma oggi puoi sentire il suono del silenzio ed esserne colmo.

odora:il caffè la mattina presto, il mare della mia terra arsa, la pelle morbida e fruttata, il sogno di arance e cioccolato. Odora l'aria pulita al mattino, come un lupo che sa come prendersi ciò di cui ha bisogno.

tocca:le volute brune dei capelli, i fianchi rosei, la nuvola evanescente. Tocca il cielo e mordilo senza paura. Sotto le dita solo potrai capire il senso di tutto questo viavai di lune, stelle e pensieri.


assaggia:la tranquillità, quanto basta per desiderarla e inseguirla. Assaggia il mondo com'è, per scegliere di cambiarlo come vuoi. Assaggia il futuro, lascialo sciogliere sulla lingua come il cioccolato che compri in autogrill o le albicocche calde che cogli sulla murgia assolata.

Poi serba tutto, conservalo finchè avrai capito.Non è troppo difficile.Non è nemmeno facile.E' solo un gioco in fondo. Devi solo tirare il dado e stare a vedere
.







(ma se nemmeno tiri il dado, non saprai mai se hai vinto...)

2 commenti:

effediemme ha detto...

...è da tanto tempo che non gioco e i dadi devo averli dimenticati nella tasca di qualche vecchia giacca...

effediemme ha detto...

le parole non sono mai vuote...le parole sono fondamentali nella ricerca della "felicità", almeno per come la intendo io; le parole spesso possono essere sbagliate, fuori luogo, inopportune, irritanti e tante altre cose...ma mai vuote...questo è il mio pensiero.

un abbraccio.

Fabio