domenica 27 aprile 2008

" il travestito col vestito rosso aggiusta il fiore di stoffa sull'orecchio, credo una rosa, poi si guarda attorno.
Sono le 17 quasi e non ha ancora combinato nulla.
Tira fuori lo specchietto, controlla gli occhi, bistrati d'un nero-tristezza, corregge con l'indice la sbavatura rossa del rossetto.
Chiude gli occhi un attimo, i tacchi le stanno distruggendo le gambe.
Forse un giorno potrà entrare in una boutique alla moda, togliersi il grande cappello bianco da sognora, e semplicemente indicare un paio di scarpe di seta.
Riapre gli occhi, è di nuovo sul suo marciapiede, con le sue scarpe da 10 euro comprate al mercato del lunedì, col laccetto che le sega il tallone. E forse non è un male: è quel dolore costante e pungente che le ricorda cos'è.
E lei sa che non deve.
Non può dimenticarlo. "

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