domenica 13 ottobre 2013

rubo le parole ad un uomo che sa dire bene come ci si sente...
e maledico facebook che complica notevolmente il pane...
e io che, strafatta, faccio cazzate...
maledetta me.
maledette notti che non passano mai, nemmeno quando sei nel bel mezzo del casino con una vodka in una mano e la perdizione nell'altra.












Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.


Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.


Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.

Pablo Neruda









3 commenti:

Baol ha detto...

Una vodka di notte, forse non posso

ma un caffè di giorno posso offrirtelo.

Fata Morgana ha detto...

non so nemmeno dove vivi...probabilmente ci sono odiatissimi km fra questo mio stato confusionale e la tua inquieta fermezza.

Baol ha detto...

Vivo vicino Bari.